a lovely piece about my work by Micaela Romagnoli on Corriere di Bolologna
November 21, 2013 9:27 amNOV 19
Con l’obiettivo puntato sulla forza delle mamme di Micaela Romagnoli – BimBo
Imperfette, ansiose, avvolgenti, permissive, chiocce, tigri, ricci. Siano come sono, non è quello che interessa a Francesca. Troppo spesso si gioca a etichettare le mamme, facendole rientrare in categorie per spiegarle. Troppo facilmente si giudicano, così da farle sentire costantemente sotto giudizio per come sono o per come non riescono a essere.
Lo sguardo di Francesca Cesari, fotografa bolognese, madre di un bimbo di otto anni, invece, va oltre, alla ricerca di qualcosa che lei riesce a cogliere in tutte, pur con differenti sfumature. Negli ultimi quattro anni, l’obiettivo della sua macchina fotografica ha incontrato decine di mamme, quasi tutte bolognesi, e ha fermato le loro pance “piene” e i momenti di intensità in cui le loro braccia contengono le poppate e accompagnano alla nanna.
«Quando ero incinta ho avuto la fortuna di stare benissimo -racconta- e ho scoperto un’energia che non conoscevo in me, una forza magnifica ed è quella che a distanza di tempo mi sono ritrovata a voler ricercare nelle altre mamme».
Una laurea in Storia dell’Arte contemporanea e un diploma in fotografia al London College of Communication, insieme alla familiarità per le Reflex trasmessa dal padre fotografo, al gusto per l’inquadratura e l’intimità del ritratto imparati dalla madre: questa è la valigia degli attrezzi con cui è partita, tra foto teatrali, reportage di eventi, congressi, matrimoni, fino a scoprire la vocazione per la maternità, divenuta protagonista del suo lavoro.
«Ho cominciato a fare qualche scatto alle amiche incinte e mi sono resa conto che era quella la condizione che volevo raccontare attraverso le mie foto: la donna in gravidanza è un superconcentrato di femmina, non solo perché i lineamenti si addolciscono e le rotondità si accentuano, ma è la forza che mi cattura, tutto quel potenziale che ha dentro, la consapevolezza del corpo che cambia. Le donne che ho incontrato per questo progetto fissano la macchina come per dire “Io sono qui, sono questa”, una fisicità che è un mattone di determinazione».
Il suo racconto fotografico è proseguito, poi, fuori dalla pancia.
E non sono mai i bambini i protagonisti, ma il legame con la mamma, tra le sue braccia, nel momento intimissimo che segna il passaggio dall’allattamento all’abbandono nel sonno.
«Ho scattato foto a mamme creative, casalinghe, impiegate, ricercatrici -spiega Francesca- in case tutte diverse e ho cercato di esplorare quella tana sicura e primordiale dell’abbraccio, quel rifugio consolatorio che conduce al sonno del piccolo. E lì ho ritrovato l’evoluzione della forza che avevo visto prima, nelle donne ancora in gravidanza».
Due progetti che hanno dato vita a due mostre, già esposte a Bologna e nel modenese. Altre, in vista. Intanto, Francesca continua a puntare l’obiettivo sulle maternità, senza giudizio, poeticamente asciutta, alla ricerca di uno sguardo che, in fondo, accomuni tutte e colpisca mamme e non mamme. (www.francescacesari.com)
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